Disturbo da desiderio ipoattivo


Secondo il DSM- IV TR questa Disfunzione sessuale, che riguarda la prima fase della risposta sessuale, cioè quella che darebbe l’avvio al comportamento sessuale stesso, può essere diagnosticato se sono presenti i seguenti sintomi:

- Innanzitutto l’aspetto più importante è che l’individuo ha pochissime o addirittura nessuna fantasia riguardante l’attività sessuale e desiderio di attività sessuale in modo persistente. Questa valutazione deve tener conto di vari fattori che possono influenzare il comportamento sessuale, come l’età e il contesto di vita del soggetto come la cultura, aspetti socioeconomici, religiosi ecc.
- L’individuo prova forte disagio o difficoltà interpersonali a causa del disturbo.
- Inoltre la disfunzione sessuale non è meglio attribuibile ad un altro disturbo (ad esempio un episodio Depressivo Maggiore) e non è legata agli effetti diretti di una sostanza (per es., una sostanza di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale (come una malattia incurabile).

Il Disturbo del desiderio sessuale, in relazione al suo esordio, può essere di due tipi:

-Tipo Permanente: se si manifesta sin dall’inizio dell’attività sessuale (dalla pubertà);

-Tipo Acquisito: se si manifesta in seguito ad un periodo variabile di funzionamento normale (ad esempio verso i cinquant’anni)

In relazione al tipo di contesto in cui il disturbo si presenta, il disturbo può essere distinto in:

-Tipo Generalizzato: se si presenta in tutte le situazioni e con tutti i partner, senza limitazioni;

-Tipo Situazionale: se si presenta solo in alcuni tipi di situazioni (ad esempio solo in macchina), con un solo partner o con certi tipi di stimolazione (ad esempio nei rapporti orali);

Infine il disturbo da desiderio ipoattivo può essere dovuto a due diversi tipi di fattori:

- Fattori Psicologici: in questo caso si può ipotizzare che i fattori psicologici (ad esempio preoccupazioni riguardo alla propria situazione economica) abbiano un ruolo fondamentale nell’innescare e mantenere il disturbo.
-Fattori Combinati: in questo caso si ipotizza che sia fattori psicologici, che altri fattori, come una malattia o l’uso di sostanze o farmaci contribuiscano a innescare e mantenere il disturbo.

Epidemiologia

Uno studio su individui di età compresa tra 18 e 60 anni, ha stimato che questo disturbo riguardi negli Stati Uniti, una percentuale del 33% delle donne, che ha spinto le case farmaceutiche a sviluppare sostanze che aumentano il desiderio femminile, e del 16% degli uomini.

Intervenire sulla prima fase della risposta sessuale risulta sicuramente molto più complicato rispetto all’intervento su altre fasi successive, ed è meno in relazione a fattori fisiologici rispetto ad altri disturbi. L’inibizione del desiderio è spesso infatti legata a un partner in particolare, e in questo caso scompare se si cambia il partner; oppure è legata alla disponibilità dell’oggetto del desiderio, per cui se l’individuo vede il proprio desiderio ripetutamente frustrato, come nel caso di numerosi rifiuti, lo stesso desiderio tenderà a scomparire.

Manifestazioni associate

-Uno scarso desiderio sessuale è spesso associato a ad altri problemi sessuali. Esso può essere infatti la il disturbo principale ma anche la conseguenza del disagio emotivo derivante da altri disturbi sessuali, ad esempio dell’eccitazione o dell’orgasmo.

-Inoltre condizioni mediche generali possono avere un effetto negativo sul desiderio sessuale;

-Spesso sono presenti disturbi depressivi.

-Gli individui con questo disturbo possono avere grossi problemi nel costruire relazioni sessuali stabili, in quanto tra l’altro, il partner interpreta spesso la mancanza di desiderio come il segnale della mancanza di un interesse specifico nei suoi confronti.

Il disturbo può insorgere durante l’adolescenza, e in questo caso si tratta di forme permanenti, ma in genere si manifesta in età adulta, a causa di eventi particolarmente stressanti, come la perdita di una persona cara, dopo che l’individuo ha sperimentato un periodo di attività sessuale relativamente “normale”. Inoltre il disturbo può manifestarsi in modo occasionale, in relazione a problemi di intimità nella coppia.

Cause organiche

Va sempre verificato che il Disturbo non sia la conseguenza di una condizione medica generale, oppure dovuto agli effetti di sostanze e/o farmaci, come specificato nel seguente elenco:

Condizioni mediche:

- Anomalie ipotalamo-ipofisarie dovute a tumori, infiammazioni, traumi, malattie degenerative o autoimmuni;

-Patologie delle gonadi maschili e femminili dovute a tumori, infiammazioni, traumi, malattie degenerative o autoimmuni;

- Altre alterazioni del sistema endocrino come Iperprolattinemia, ipertiroidismo, tumori;

- Malattie sistemiche, va considerato che tutte determinano alterazioni del desiderio sessuale, ad esempio emopatie, nefropatie croniche, neoplasie, epatopatie ecc.;

- Diabete mellito;

-Disturbi neurologici come il morbo di Parkinson, epilessia del lobo temporale, traumi cranici ecc.;

Sostanze da abuso:

-Alcool;

-Cannabinoidi;

-Barbiturici;

-Allucinogeni;

-Narcotici.

Farmaci

- Antidepressivi;

-Neurolettici;

-Benzodiazepine;

-Anticolinergici;

-Alfa- e betabloccanti;

-Litio;

-Estrogeni (nell’uomo);

-Anti-androgeni;

-Reserpina;

-Clonidina;

-Clorotiazide;

-Antistaminici.

ICD-10

Il manuale ICD-10 descrive per questo disturbo, che definisce “Diminuzione o Perdita del Desiderio Sessuale”, gli stessi criteri diagnostici, ma prevede una durata minima dei sintomi di 6 mesi.

 

 

 

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