Disturbo dell’Orgasmo Femminile o Anorgasmia


Secondo il DSM-IV-TR Disturbo dell’Orgasmo Femminile è caratterizzato da un persistente o ricorrente ritardo, o assenza, dell’orgasmo dopo una fase di eccitazione sessuale normale. Le donne mostrano un’ampia variabilità nel tipo o nell’intensità della stimolazione che induce l’orgasmo. In virtù di tale variabilità occorre valutare attentamente che la capacità di raggiungere l’orgasmo della donna sia inferiore a quanto ci si aspetterebbe per età, esperienza sessuale, e adeguatezza della stimolazione sessuale ricevuta.

- La disfunzione provoca alla donna forte disagio o difficoltà interpersonali.

- La disfunzione dell’orgasmo non è spiegata da un altro disturbo psichiatrico, e non è dovuta agli effetti di una sostanza di abuso, o di un farmaco, o di una condizione medica generale.

 Orgasmo vaginale e clitorideo

La clitoride  è un organo contrattile femminile, e si pensa possa essere il corrispettivo del pene maschile la sua stimolazione può provocare l’orgasmo. Per molto tempo i sessuologi hanno cercato di capire se l’orgasmo femminile fosse prevalentemente vaginale o clitorideo.

In realtà secondo Master e Johnsonn è sempre necessaria la stimolazione, diretta o indiretta del clitoride affinchè si verifichi l’orgasmo femminile.

Per quanto riguarda poi il famigerato “punto G”  o “punto di Grafenberg” da cui partirebbe una sorta di “eiaculazione femminile” non ne è stata mai dimostrata l’esistenza.

 Sottotipi

Anche per i disturbi dell’orgasmo va specificato il tipo in relazione ad esordio, contesto in cui si verificano  e a quali fattori sono legati:
-Tipo Permanente: : se si manifesta sin dall’inizio dell’attività sessuale (dalla pubertà);
-Tipo Acquisito:
se si manifesta in seguito ad un periodo variabile di funzionamento normale;
-Tipo Generalizzato: se si presenta in tutte le situazioni e con tutti i partner, senza limitazioni;

-Tipo Situazionale: se si presenta solo in alcuni tipi di situazioni, con un solo partner o con certi tipi di stimolazione.

Infine il disturbo può essere dovuto a due diversi tipi di fattori:

- Fattori Psicologici: in questo caso si può ipotizzare che i fattori psicologici (ad esempio preoccupazioni riguardo alla propria situazione economica) abbiano un ruolo fondamentale nell’innescare e mantenere il disturbo.

-Fattori Combinati: in questo caso si ipotizza che sia fattori psicologici, che altri fattori, come una malattia o l’uso di sostanze o farmaci contribuiscano a innescare e mantenere il disturbo.

Manifestazioni associate

- Alcune donne riescono a raggiungere l’orgasmo attraverso la stimolazione del clitoride ma non durante la penetrazione senza la stimolazione clitoridea diretta.

- Il disturbo può compromettere l’immagine corporea della donna, la sua autostima, o la soddisfazione nelle relazioni.
Spesso nelle donne la capacità di orgasmo aumenta con l’età, anche per effetto della maggiore esperienza, e il disturbo può essere più diffuso nelle donne giovani. Al contrario dei ragazzi infatti, nelle ragazze  la sessualità e l’autoerotismo sono un tabù, su cui agisce la repressione culturale e religiosa. Per questo molto spesso, specie fino a qualche decennio fa, le donne non erano abituate all’esplorazione del proprio corpo che consente di conoscerlo meglio e a  prendere dimestichezza con la propria capacità di provare piacere. Le disfunzioni dell’orgasmo femminile sono più spesso Permanenti che Acquisite.

Quando una donna acquista tale capacità è raro che la perda, tranne nei casi di conflitto relazionale, di un’esperienza traumatica, o di un disturbo dell’umore.

A volte la donna riesce a raggiungere l’orgasmo da sola, con la masturbazione, ma non in presenza del partner: in questo caso bisognerà indagare sul suo rapporto col partner, sul tipo di stimolazione che riceve durante il rapporto  (se è piacevole o meno) e sulle fantasie e/o preoccupazioni e pensieri che ha durante il rapporto: ad esempio si sente insicura, è ansiosa, ha paura di essere abbandonata ecc.

Nel caso si tratti di anorgasmia Permanente, cioè che la donna non abbia mai avuto un orgasmo, bisogna verificare che tipo di tentativi ha fatto per raggiungere l’orgasmo e che idea ha dell’orgasmo, nonché valutare il peso inibente di ambiente familiare, culturale e religioso.

Epidemiologia

Si stima che l’anorgasmia riguardi una percentuale tra 5% e 15% della popolazione femminile, ma il dato sale al 30% se si considerano anche coloro che raggiungono l’orgasmo solo raramente.

ICD-10

Secondo l’ICD-10, che non distingue tra disturbo dell’orgasmo maschile e femminile, i sintomi sono gli stessi, ma hanno una durata minima di 6 mesi.

 

 

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