Disturbo dell’eccitazione sessuale femminile
Per molti anni ci si riferiva alle disfunzioni sessuali femminili in generale utilizzando il termine “frigidità”, che veniva considerato come il corrispettivo nella donna dell’impotenza maschile.
La mancanza di chiarezza nella definizione del concetto di frigidità è messa in evidenza dall’esistenza di varie differenze di significato attribuite da diversi autori:
-Per alcuni indica l’incapacità di sperimentare risposte sessuali di alcun tipo, una sorta di assenza di desiderio sessuale;
-Per altri il termine si riferisce a una forma di iposessualità, cioè di individui che si eccitano molto raramente;
-Per altri infine il termine riguarda l’incapacità di raggiungere l’orgasmo in qualsiasi attività sessuale (anorgasmia).
Criteri diagnostici del Disturbo dell’eccitazione sessuale femminile
Secondo il DSM-IV-TR questa disfunzione sessuale femminile, viene definita dai seguenti elementi:
- La donna è incapace, in modo persistente, di raggiungere, o di mantenere fino al completamento dell’attività sessuale, un’adeguata eccitazione sessuale con lubrificazione-tumescenza (reazione di lubrificazione-tumescenza legata all’eccitazione sessuale).
-La disfunzione produce forte disagio emotivo o difficoltà interpersonali.
-Il disturbo non può essere meglio spiegato da un altro disturbo psichiatrico, ad eccezione di un’altra Disfunzione Sessuale
- Il disturbo non è legato agli effetti di una sostanza di abuso, o di un farmaco o di una condizione medica generale.
-L’individuo non prova alcuna sensazione soggettiva di eccitazione, oppure può provare dolore durante un rapporto sessuale, mette in atto comportamenti di evitamento dell’attività sessuale.
-La mancanza di eccitazione sessuale e i comportamenti di evitamento possono provocare gravi problemi nelle relazioni sessuali.
Il Disturbo dell’eccitazione sessuale, in relazione al suo esordio, può essere di due tipi:
-Tipo Permanente: se si manifesta sin dall’inizio dell’attività sessuale (dalla pubertà);
-Tipo Acquisito: se si manifesta in seguito ad un periodo variabile di funzionamento normale (ad esempio verso i cinquant’anni)
In relazione al tipo di contesto in cui il disturbo si presenta, il disturbo può essere distinto in:
-Tipo Generalizzato: se si presenta in tutte le situazioni e con tutti i partner, senza limitazioni;
-Tipo Situazionale: se si presenta solo in alcuni tipi di situazioni (ad esempio solo in macchina), con un solo partner o con certi tipi di stimolazione (ad esempio nei rapporti orali);
Infine il disturbo può essere dovuto a due diversi tipi di fattori:
- Fattori Psicologici: in questo caso si può ipotizzare che i fattori psicologici (ad esempio preoccupazioni riguardo alla propria situazione economica) abbiano un ruolo fondamentale nell’innescare e mantenere il disturbo.
-Fattori Combinati: in questo caso si ipotizza che sia fattori psicologici, che altri fattori, come una malattia o l’uso di sostanze o farmaci contribuiscano a innescare e mantenere il disturbo.
ICD-10
Il manuale dell’OMS descrive gli stessi criteri, definisce il disturbo come “Difetto della Risposta Genitale” e specifica una durata minima dei sintomi di 6 mesi.