Trauma e Amnesia
- AMNESIE: NEGAZIONE DELLA VERITA’
Secondo Bowlby le scene e le esperienze che vengono escluse dalla coscienza sono di 3 tipi: quelle che i genitori non vogliono che il figlio ricordi, quelle troppo dolorose relative al maltrattamento subito dal bambino e quelle per le quali si generano sensi di colpa e vergogna.
Nel primo caso si tratta di esperienze che i genitori vorrebbero che il figlio non avesse mai fatto e che i genitori cercano di far dimenticare al figlio attraverso varie forme di pressione come la loro negazione. Solitamente il bambino, per la necessità di ricevere amore e protezione dal genitore, cerca di conformarsi al desiderio di quest’ultimo di escludere dalla coscienza un’esperienza che comunque è stata fatta ed evita di sottoporla ad ulteriori elaborazioni coscienti.
Secondo Bowlby tale processo di esclusione è alla base di alcuni disturbi cognitivi assai diffusi.
Cain e Fast fecero uno studio su 14 bambini con gravi disturbi psichiatrici e con uno dei genitori morto suicida. Risultò che molti di questi bambini avevano assistito a qualche evento relativo al suicidio ed erano stati spinti dal genitore vivo a negare la realtà osservata facendo di tutto per convincerli che non avevano visto nulla.
Altre esperienze che spesso i genitori cercano di far dimenticare ai figli, sono quelle relative a scene sessuali, a lutti o separazioni gravi e a maltrattamenti come l’incesto, le violenze psichiche e fisiche o l’eccessiva carenza di cure.
- AMNESIA DI LUTTI O SEPARAZIONI GRAVI
In casi come il lutto per un genitore o le separazioni da figure di attaccamento importanti, il genitore può impedire al bambino di elaborare il lutto spingendolo a negare i sentimenti di dolore e disperazione che una perdita del genere comporta. Il bambino può essere scoraggiato a vivere questi sentimenti su scene ed esperienze che l’adulto ritiene per lui dannose, in vario modo: a volte gli si dice che deve essere coraggioso e di non essere un piagnone, in altri casi si fa leva sui sensi di colpa, in altri casi si cerca di confonderlo raccontandogli bugie, altre volte adottando un comportamento di svalutazione e minimizzazione dell’evento accaduto e altre volte ancora si fa leva sulla stessa paura di essere abbandonati sotto minaccia più o meno esplicita. Sotto queste pressioni il bambino, che per sua natura è spinto a conformarsi ai desideri genitoriali, rimuove alcune esperienze che invece sarebbe stato meglio elaborare subito e nel modo appropriato.
- AMNESIA E INCESTO
Alcune esperienze estremamente dolorose e legate alla relazione con i genitori possono essere escluse dalla coscienza. Non si tratta della semplice rimozione delle rappresentazioni dell’evento ma anche di sentimenti e di tutto quello che può portare alla luce il ricordo. Tali esperienze dolorose possono consistere nei maltrattamenti sia sotto forma di violenze fisiche che psichiche.
Per quanto riguarda l’incesto, le forme più comuni sono quelle tra padre o patrigno e figlia o figliastra. Soprattutto nel caso di bambine più piccole questi padri adottano un comportamento diurno che tende a negare la realtà di ciò che accade la notte, e si comportano come nulla fosse accaduto. Si tratta di una forma di negazione che spinge la figlia a sviluppare in età più matura una particolare diffidenza verso gli uomini, a considerarli con due facce, una visibile a tutti e degna del rispetto sociale e una nascosta, di intento predatorio.
- GILL: ESPERIMENTO SUI GENITORI BUGIARDI
Gill ha condotto un esperimento sul grado in cui la mente dei bambini è soggetta alle influenze genitoriali.
A ciascuna famiglia vennero presentate per tre volte delle vignette che rappresentavano scene che evocavano emozioni positive, scene terrorizzanti e di tipo aggressivo e scene a sfondo sessuale. Dopo la prima presentazione si chiedeva a genitori e bambini di scrivere le proprie impressioni per ciascuna vignetta. Nella seconda veniva chiesto alla famiglia di discutere su quanto stavano vedendo. Dopo la terza si chiedeva nuovamente di scrivere le proprie impressioni su un foglio.
Si osservò un’elevata correlazione tra il modo in cui i bambini avevano descritto le vignette la prima volta e il modo in cui i genitori ne avevano discusso nella seconda prova, con un miglioramento più marcato nelle descrizioni dei bambini i cui genitori erano stati più sinceri e meno vaghi.
Secondo Bowlby alcuni dei bambini alla prima prova avevano omesso quelle informazioni ritenute non gradite ai genitori.
- BLISS: PERSONALITA’ MULTIPLE
Bliss condusse un esperimento su un gruppo di donne tutte sofferenti di personalità multipla. Secondo l’autore le personalità che di tanto in tanto prendono il sopravvento su quella dominante sono creazioni di quest’ultima causate da esperienze eccessivamente angosciose rispetto alla tolleranza delle bambine in età compresa tra i 3 e 7 anni.
Queste personalità vengono create fondamentalmente per tre motivi: quello di fornire un compagno protettore alla personalità dominante ma troppo debole, ad esempio a causa dell’eccessiva ostilità o assenza dei genitori; quello di fungere da anestetico di fronte a eventi intollerabili; quello di prendersi la responsabilità di pensieri e azioni che l’individuo non riesce ad accettare come propri.