Alterazioni del controllo sfinterico
Il processo di acquisizione del controllo sfinterico è influenzato sia da fattori organici che da fattori relazionali e culturali. Sul piano neurofisiologico l’acquisizione del controllo non può verificarsi prima dei 3 anni di età. Solo una forte pressione sociale può alterare questi tempi e un’eccessiva rigidità può causare alterazioni di questa funzione.
Anche la relazione madre-bambino influenza tale funzione: feci e urine veicolano un’intensa carica affettiva che può essere di natura libidica o aggressiva; se la madre assume un atteggiamento di rifiuto o comunque negativo riguardo al defecare ed urinare del figlio, la relazione madre-bambino rispetto all’acquisizione del controllo sfinterico, sarà inadeguata.
Tra le alterazioni del controllo sfinterico ci sono l’enuresi e l’encopresi.
- ENURESI
Consiste nell’emissione incontrollata dell’urina quando la maturazione fisiologica si sia già verificata, ossia a partire dai 3 o 4 anni. L’enuresi notturna è la più frequente e gli episodi di minzione si verificano circa un’ora e mezza dopo l’addormentamento, poco prima della fase REM.
Tale disturbo colpisce circa il 10% dei bambini e le cause maggiormente invocate sono fattori genetici, immaturità neuromotoria vescicale e fattori psicologici, spesso legati a eventi traumatici o alle pressioni o a un’eccessiva severità da parte dei genitori sulla pulizia del bambino che genera angoscia e sensi di colpa in relazione all’attività sfinterica alterandola.
La maggior parte delle enuresi scompaiono nella seconda infanzia.
- ENCOPRESI
Tale disturbo consiste nella defecazione nelle mutande di bambini che abbiano passato l’età dei 2 o 3 anni: alcuni bambini si isolano e si comportano similmente ai bambini che utilizzano il bagno, altri defecano senza interrompere quel che stanno facendo.
Riguardo alla volontarietà e alla consapevolezza dell’atto del defecare spesso i bambini riferiscono di non riuscire a controllarsi e di non rendersene conto.
Spesso tale disturbo svanisce nell’adolescenza, ma lascia il posto a tratti caratteriali nevrotici o comunque eccessivi, come eccessiva pulizia, meticolosità e avarizia. La terapia più indicata è trattamento psicologico, qualora l’encopresi sia un sintomo nevrotico del bambino o sia una manifestazione legata in qualche modo ad eventi traumatici o a comportamenti non idonei dei familiari.
- Costipazione psicogena
Può avvenire che nel bambino insorga la costipazione psicogena a causa di un eccessivo investimento pulsionale della defecazione dovuto ad una risposta ambientale non adeguata come nel caso di una eccessiva rigidità genitoriale. Tale disturbo può regredire o evolvere nel disturbo definito megacolon funzionale caratterizzato dal fatto che quando le feci arrivano allo sfintere, si origina una contrazione delle pareti del colon inversa, ossia non volta all’espulsione ma alla retropulsione delle feci nel colon, con conseguente dilatazione di quest’ultimo per accumulo di feci.
A livello psicologico la costipazione può svolgere la funzione di piacere autoerotico e controllo dell’attenzione dei familiari.